foto con Amira piccolina insieme al nonno Modesto

Conflenti, il paese di nonno Modesto

Mi chiamo Amira Celeste Giudice, ho 27 anni, sono Argentina, d’origine conflentese e sono traduttrice di inglese e spagnolo. Non saprei identificare quando comincia il mio legame con Conflenti. Penso che é un posto che conosco da sempre, sin da bambina. È la mia storia. Ho un grande amore per un paesino della Calabria di cui ho sentito parlare per tutta la vita ma che ho visto per la prima volta soltanto all’età di 23 anni. Conflenti, il paese di nonno Modesto!

La storia di Amira

Sono nata e cresciuta a Buenos Aires, in Argentina. Mio nonno, Modesto Giudice, apparteneva ad una famiglia di contadini di Conflenti Superiore. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, a cui mio nonno ha partecipato come soldato volontario della forza aerea, è emigrato in Argentina, in cerca di fortuna. Qui viveva una sua sorella, e lui é venuto a trovarla. Ha ricostruito la sua vita con molti sacrifici, come ogni altro emigrato italiano che è venuto qui per lavorare. Si é sposato ed ha formato la sua famiglia con mia nonna Rosa.
Mio nonno si é dovuto adattare alla vita in Argentina , ma ha sempre conservato le sue tradizioni fino all’ultimo giorno della sua vita, anche se era un emigrato e viveva lontano dalla sua terra di origine.

vecchia foto in bianco e nero della famiglia Modesto Giudice

Nonno Modesto

Ricordo che da bambina fino all’adolescenza, andavo ogni giorno a casa di nonno. Con mio fratello e mia sorella siamo stati molto legati a nonno Modesto, dato che lui stava con noi quando i miei andavano a lavoro. Nonno ci raccontava moltissime storie del suo paese. Ed a me, naturalmente, piaceva tantissimo ascoltare queste storie. Perché erano storie vere! Erano storie affascinanti con moltissimi dettagli… e parlavano di un luogo che sembrava un posto immaginario, come fosse un altro pianeta. Nonno Modesto raccontava queste storie con una dolcezza molto speciale nei suoi occhi. Ancora oggi ricordo i suoi occhi quando parlava di Conflenti!

I racconti di nonno Modesto

Le storie che nonno mi raccontava, erano storie su un paese della Calabria che io neanche riuscivo a trovare nella mappa d’Italia che nonno aveva a casa sua. Lui ricordava Conflenti con tutti i particolari: fontane, strade, montagne, case, piante, bar, persone… Nonno ricordava sempre anche la sua Madonna della Quercia, della quale era molto devoto e che amava con tutto se stesso. A me interessava molto capire cosa mi raccontava nonno, anche se a volte quei racconti includevano una parola in dialetto che io non riuscivo a capire! Ma ero veramente affascinata di ascoltarlo ogni volta! Mi faceva emozionare moltissimo ascoltarlo.

L’amore per Conflenti

Attraverso i suoi racconti, ho imparato tanto da mio nonno. Ho imparato le sue tradizioni cujjientare, alcune parole in dialetto, i nomi dei posti piú importanti, e sono riuscita sempre ad immaginare come era questo paesino, che io amavo come se ci fossi nata. Comunque, lo immaginavo lontanissimo, irraggiungibile! Nonno aveva soltanto poche foto del paese, allora per me era difficile capire per bene tutto. Ma di una cosa sono certa: ho sempre avuto in mente l’idea di conoscere il suo paese. E questa idea, fissa nella mente e nel cuore, mi ha portato dall’altra parte dell’oceano, a conoscere la sua terra, per la prima volta nel 2016.

Amira in posa dentro una vigna

La sfida di Amira

Andare al paese di nonno é stata una sfida. Della mia famiglia nessuno era tornato prima di me. Nonno é andato a Conflenti per l’ultima volta negli anni novanta. Allora, per me, era difficile tutto. Tra le difficoltá, posso dire che non c’era abbastanza informazione online sul paese, così come c’è oggi. Allora io non sapevo né come arrivare né dove alloggiare una volta in paese. Ma poi, cercando in tutti i modi possibili, ho conosciuto delle persone di Conflenti che mi hanno aiutato. Ricordo che, dopo aver preso quel biglietto, che mi é costato molto lavoro e che mi avrebbe portato a Conflenti, mi sono sentita molto ansiosa, perché non ero molto sicura di dove stavo andando e di cosa avrei trovato.

ed eccomi a Conflenti…

Cosí, il 17 agosto 2016, partii per la prima volta per Conflenti, da sola, cercando di far diventare realtà, quel sogno che era nato nel mio cuore moltissimo tempo fa: conoscere Conflenti. Sono arrivata il 18 di sera, ricordo che era tardi, dopo le undici di sera. La strada per il paese era buia, non riuscivo a vedere nulla dal finestrino della macchina! In quel momento, mi chiedevo, ma dove sto andando?! Soltanto volevo arrivare!!!

Amira seduta su un muretto con alle spalle le montagne conflentesi


Una volta arrivata, ho lasciato i bagagli nell’alloggio, ed insieme a Mariano ed Angela, che sono gentilmente venuti a prendermi in aeroporto, siamo scesi a piazza Pontano. In quel momento, mi sentivo un po’ persa. Era come se fossi in un sogno! La prima cosa che mi hanno offerto da bere é stata una Brasilena al bar, ed un pezzettino di anguria in piazza! Capivo soltanto che ero lontana di casa, in un piccolo paese, circondata di moltissime persone che mi chiedevano chi ero e perché ero andata lì!

L’emozione di Amira a Conflenti

Ma la vera storia incomincia la mattina seguente, quando ho aperto gli occhi e, da fronte a me, attraverso le finestre, mi sono trovata con queste montagne verdi che mi hanno lasciata senza parole! Mi sono alzata in fretta, ho messo le scarpe tennis e sono uscita a camminare per il paese col mio zaino rosso. Tutti mi riconoscevano per lo zaino rosso che portavo sempre con me. La prima cosa che ho fatto é stata andare al Santuario a vedere la Madonna. A ringraziare Lei per avermi aiutato a realizzare il mio sogno di conoscere Conflenti e a darmi il coraggio di farlo.

Amira che porta la madonna di conflenti durante la processione

Camminare per il paese é stata una esperienza che non dimenticherò mai nella vita. Perchè per ogni vicolo, ed ogni strada, sono riuscita a trovare ogni cosa che nonno mi raccontava: tutti quei particolari delle sue storie si trovavano a Conflenti: era tutto vero! Tutto era rimasto come quando lui era emigrato.

Ora so chi sono!

Quel primo viaggio mi ha cambiato la vita per sempre. Credo che sia stata l’ esperienza che mi ha fatto capire quali sono le mie origini, le mie radici. In poche parole, quel viaggio ha dato un senso a tutto quello che io avevo imparato da nonno da bambina. A Conflenti ho trovato la spiegazione a tutti quei “perché” che esistevano da tanto nella mia mente. Dopo il mio viaggio, sono tornata a casa felicissima perché avevo conosciuto moltissime brave persone e ho fatto tante amicizie, ma, anche molto nostalgica perché sarei voluta rimanere a Conflenti molto di più.

Amira seduta su un un muretto a conflenti

Quel legame col paese di nonno diventò allora un amore eterno ed una pazzia che porto con me ogni giorno della mia vita e che mi fa pensare a Conflenti come il mio paese, il paese che amo e che vorrei visitare sempre! Saró per sempre grata a mio nonno per avermi trasmesso il suo grande amore per Conflenti!

Amira Celeste Giudice