Due Paesi lontani geograficamente ma vicini con il cuore. C’è un legame speciale che unisce l’Italia e l’Argentina. Abbiamo spesso parlato delle profonde radici che legano i due Paesi. E nel nostro network sono tanti i blog nati nelle città argentine che hanno più legame con l’Italia. Allora proviamo a ripercorrere le tappe che hanno portato alla nascita di questa affinità, che ha profonde radici storiche. Unione che è testimoniata anche dall’istituzione di una Giornata dell’emigrante italiano, che si celebra ogni anno il 3 giugno.
Il legame speciale che affonda le sue radici nella storia
Se oggi l’Argentina conta una popolazione elevatissima di emigranti italiani, la ragione si deve a ciò che fecero alla fine dell’Ottocento tanti nostri connazionali. Si stima che tra il 1870 e il 1960 furono oltre 2 milioni i cittadini italiani che si trasferirono in Argentina. Nella penisola era il periodo di maggiore difficoltà le guerre, la carestia, la povertà. L’Argentina sembrava una meta ideale da raggiungere per rifarsi una nuova vita. Anche perché l’Argentina aveva bisogno di braccia per popolare e coltivare i suoi vasti territori.
Gli italiani che emigrarono in Argentina provenivano soprattutto dal Nord Italia, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto. Ma nel Novecento si trasferirono anche molti italiani provenienti da Calabria, Sicilia, Campania.
Le origini italiane di molti argentini e il loro legame speciale
Ed è così che oggi gli studi stimano che circa il 60 per cento della popolazione argentina rivendica origini italiane. Ma se la cultura italiana è entrata a pieno titolo in quella argentina, non si può dire lo stesso della lingua. Non tutti parlano l’italiano. Ma senza dubbio molte parole sono simili. E quindi ci si riesce a comprendere con facilità. Sarà anche perché tra i due popoli scorre nel sangue la stessa passione e lo stesso calore che appartiene alle popolazioni del Mediterraneo.
I personaggi famosi
Personaggi dello sport, ma anche diversi politici argentini, attori, modelli, hanno origini italiane. La comunità italiana di emigrati in Argentina è seconda solo a quella del Brasile. E come non ricordare i tanti argentini che hanno fatto la loro fortuna in Italia. Dal musicista Astor Piazzolla e alle sue note del tango. Per non parlare dei campioni dello sport da Omar Sívori a Claudio Caniggia, Gabriel Batistuta, Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Lionel Messi, Mauro Germán Camoranesi e il grande Maradona. E poi non si può dimenticare Papa Francesco.
Il cibo e le tradizioni gastronomiche comuni
L’Italia importa dall’Argentina tanti prodotti che fanno parte della gastronomia. Come il grano, semi di soia, crostacei congelati, pere e carne bovina. Mentre l’Italia esporta macchinari e medicine, la moda e prodotti alimentari. E poi la pasta. Infatti in Argentina si trovano le “tallarines” (fettuccine), “ravioles” (ravioli), “ñoquis” (gnocchi), “lasañas” (lasagna). E poi la “fainá” e la pizza, di derivazione napoletana e condita con pomodoro e muzarella. Tra i dolci la pasta frola, e liquori come il chitronchelo (limoncello) e la grapa (grappa).
Un legame rinsaldato anche dalle istituzioni
Di recente a fortificare questo profondo legame ci ha pensato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita in Argentina. “Italia e Argentina sono Paesi il cui legame è unico al mondo” aveva detto Mattarella, una reciproca collaborazione da far crescere con rinnovato e intenso slancio. I rapporti tra Italia e Argentina, quindi, sono caratterizzati da una solida componente umana. E si ha la percezione che l’eredità italiana sia parte costituiva del patrimonio culturale argentino. Negli anni sono aumentati gli scambi anche tra le scuole e le università.
Come il progetto “Italia in 24” lanciato lo scorso anno dall’Ambasciata a Buenos Aires per favorire la collaborazione con le province del Paese sudamericano, che sono 24. Finalizzato a definire iniziative che possano incrementare gli scambi turistici con particolare attenzione al turismo dalle radici.
Il turismo delle radici con il progetto di italiani.it
E proprio sulla volontà di poter andare alla scoperta delle proprie radici si basa il progetto promosso dalla Fondazione italiani.it, che vogliamo ricordare. “Conflentesi per sempre” è il progetto che il prossimo anno permetterà a due giovani argentini di raggiungere l’Italia e il paese di Conflenti per conoscere tradizioni e cultura di un luogo caro alla propria famiglia, ma che non hanno mai visitato. E chissà che magari non avvenga anche il contrario. Un viaggio in Argentina per gli italiani è molto più di una normale esperienza di viaggio.
Il legame speciale, potremmo dire di sangue, affonda le proprie radici proprio nella vicinanza tra i due Paesi. E amichevolmente gli italiani vengono chiamati dagli argentini “Tano” o “Tana”, abbreviazione che deriverebbe da “Napoletano/a”. Chissà quindi quale sia l’origine di questo speciale legame. Noi abbiamo provato a spiegarvelo. Ma le ragioni saranno tante altre. Sarà per una questione di carattere, di passione, di cuore, gli argentini hanno qualcosa di speciale e gli italiani lo sanno. Ma la cosa è senza dubbio reciproca.