La lingua italiana

In questo nostro mondo, trasformato in villaggio globale, dove le comunità vengono annientate, massificando e omologando usi, costumi e tradizioni, fra i compiti prioritari dei governanti ci dovrebbe essere quello della tutela della lingua e della cultura italiana.
Non per intraprendere una battaglia di tipo “sciovinista”, ma per far sì che il nostro Paese vada di pari passo con gli altri Stati europei, che stanno cercando di arginare il predominio incontrastato della lingua inglese.

L’idioma di Dante

Fa veramente rabbia e ci rammarica moltissimo constatare come, anche in Italia, l’idioma di Dante sia diventato una lingua di serie B.
La Francia, la Spagna e i paesi latinoamericani, ma anche piccole nazioni come il Portogallo e la Grecia dovrebbero, in proposito, insegnarci qualcosa: quando una manifestazione o una conferenza internazionale si svolgono in Francia, i temi del convegno e/o l’avvenimento vengono indicati esclusivamente in lingua francese, quando si svolgono in Spagna in castigliano, e così via; quando è l’Italia a ospitare qualche manifestazione e/o conferenza internazionale predomina esclusivamente la lingua inglese.

tutela della lingua italiana: dizionario crusca

I nostri governanti che partecipano alle assisi internazionali, invece di parlare in italiano, si esprimono in inglese. Tutto ciò amareggia moltissimo e frustra i connazionali che vivono all’estero e che tengono moltissimo all’uso della nostra lingua, tanto da fare enormi sacrifici, anche economici, per fare frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana ai loro figli e nipoti.

Alitalia

Il colmo viene raggiunto dalla nostra compagnia aerea di bandiera “Alitalia”, che usa la lingua inglese non solo nei voli internazionali, ma anche in quelli nazionali: al passeggero che s’imbarca a Roma per andare a Milano viene consegnata la carta d’imbarco con scritto “Rome – Milan”, come se un cittadino di qualsiasi Paese del Mondo, senza la traduzione in lingua inglese, non fosse in grado di capire il significato delle parole Roma e Milano, scritte in lingua italiana. Di contro, se si ha la ventura di volare con altre compagnie aeree (Iberia, Aereolinas Argentinas, ecc,) si ha il piacere di vedersi consegnare la carta d’imbarco con Roma scritta in italiano.

bandiera con scritto qui si parla italiano

Tutelare il nostro patrimonio linguistico

Si passa poi all’indecenza dei componenti del Governo, dei parlamentari, dei responsabili dei mezzi d’informazione e degli organi di stampa che ribattezzano con nomi inglesi Ministeri e leggi della Repubblica italiana. Tutto ciò non è altro che provincialismo, servilismo e vassallaggio culturale che contrasta con la ricerca di cultura italiana che c’è in giro per il mondo. Ci sono Nazioni, dalla forte identità, che non permettono “barbarismi” linguistici: in Francia il computer si chiama “ordinateur” e in Spagna “ordenador”.
Noi siamo consapevoli che le lingue si evolvono e non vogliamo riaffermare un “purismo” stantio, ma intendiamo tutelare il nostro patrimonio linguistico e culturale.

Immagine in evidenza: autore: Sailko – Licenza: CC BY 3.0